NEWS // 15.12.2020

ACCORPATI I DECRETI RISTORI

Il Senato ha approvato il maxiemendamento interamente sostitutivo del disegno di legge di conversione del primo decreto Ristori (D.L. 137/2020). Nel provvedimento sono stati trasfusi anche i contenuti degli altri 3 decreti Ristori:
- il Decreto Ristori-bis (D.L. n. 149/2020);
- il Decreto Ristori-ter (D.L. 154/2020);
- il Decreto Ristori-quater (D.L. n. 157/2020).
I predetti decreti legge vengono contemporaneamente abrogati, con salvezza degli atti e dei provvedimenti adottati medio tempore, oltre che degli effetti prodottisi e dei rapporti giuridici sorti sulla base della loro vigenza.
Il testo passa ora alla Camera dove non sono previste ulteriori modifiche rispetto a quanto deliberato in prima lettura.

In materia di lavoro, le principali novità introdotte dai decreti ristori sono le seguenti:
  • concesse ulteriori 6 settimane di Cassa integrazione ordinaria, in deroga e di assegno ordinario legate all'emergenza COVID-19, da usufruire tra il 16 novembre 2019 e il 31 gennaio 2021. Si estende altresì la platea dei beneficiari ai lavoratori assunti entro il 9 novembre 2020. E' prevista inoltre, in favore dei datori di lavoro del settore privato, con esclusione di quello agricolo, un esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, per un periodo massimo di 4 settimane, fruibile entro il 31 gennaio 2021 e a condizione che i medesimi datori non richiedano i suddetti interventi di integrazione salariale. L'esonero è attribuito nei limiti delle ore di integrazione salariale riconosciute nel mese di giugno 2020 ed è, entro tale ambito, riparametrato ed applicato su scala mensile.
  • confermato fino al 31 gennaio 2021 il periodo entro il quale resta preclusa la possibilità di avviare le procedure di licenziamento collettivo e di esercitare la facoltà di recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo, ai datori di lavoro che non abbiano integralmente fruito dei trattamenti di integrazione salariale riconducibili all'emergenza epidemiologica da COVID-19 ovvero dell'esonero dal versamento dei contributi previdenziali. Tale limitazione non trova applicazione nei seguenti casi:
    - imprese che hanno cessato l'attività;
    - imprese dichiarate fallite quando non sia previsto l'esercizio provvisorio;
    - nelle ipotesi di accordo collettivo aziendale, stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, di incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, limitatamente ai lavoratori che aderiscono al predetto accordo.
  • sospesi i termini per i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dovuti per la competenza del mese di novembre 2020 per i datori di lavoro privati con sede operativa nel territorio dello Stato, che svolgono come attività prevalente una tra quelle riferite ai codici ATECO riportati nell'Allegato 1. Si estende la sospensione dei termini per i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti nel mese di novembre 2020 anche ai datori di lavoro privati che hanno unità produttive od operative nelle zone rosse. In merito all'identificazione del periodo di sospensione, la circolare INPS n. 129/2020 ha precisato che la sospensione è relativa ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali in scadenza nel mese di novembre 2020. I pagamenti dei contributi sospesi sono effettuati alternativamente, senza applicazione di sanzioni e interessi:
    - in un'unica soluzione entro il 16 marzo 2021;
    - mediante rateizzazione fino ad un massimo di quattro rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 marzo 2021. Il mancato pagamento di 2 rate, anche non consecutive, determina la decadenza dal beneficio della rateazione.
  • Per il sostegno alle famiglie si conferma il congedo straordinario in caso di chiusura delle scuole per i genitori degli alunni delle secondarie di primo grado e il riconoscimento del bonus baby-sitting per le famiglie residenti nelle Regioni in zona rossa.